Oggetto: Alla Casa Circondariale di Giarre … assurdi e paradossi di un istituto penitenziario a custodia attenuata

 

Egregio Dr. Veneziano,

ci è doveroso richiedere un Suo immediato e forte intervento atto a ripristinare la serenità del personale della C.C. Giarre, dovuto alla risaputa carenza di organico, alla cattiva gestione organizzativa dell’Istituto e ai rapporti negativi interpersonali tenuti dal Comandante con il personale lì in servizio.

         Quanto accaduto in data odierna presso l’Ufficio servizi di quell’Istituto deve far riflettere le autorità in indirizzo del rapporto gestionale e lavorativo che ha il Comandante con il personale. Pare infatti che in data odierna all’incirca alle ore 14.00 ove erano presenti un Ispettore, un Sovrintendente (donna) responsabile dell’Ufficio servizi un Commissario e 2 Assistenti Capo che dopo una giornata di lavoro si trovavano in un momento gioviale, si intrometteva il Commissario Comandante che inveiva contro una delle unità presenti compreso il Commissario, in maniera immotivata, assurda e priva di ogni logica,  asserendo che doveva elevare rapporto; nessuno dei presenti capiva le motivazioni di tale comportamento che creava sgomento tra il personale presente e un’agitazione generale. Per rendersi conto delle anomalie e paradossi dell’Istituto che nonostante sia estremamente carente di organico, 33 unità complessivamente presenti (compresi i distaccati) e un centinaio di detenuti, il Comandante ha disposto l’impiego di 4 unità al magazzino dell’Istituto, provvedimento adottato senza la firma del Direttore dell’Istituto e cosa ancor più grave senza alcun interpello.

         Dobbiamo segnalare quanto ha rappresentato anche il personale alla scrivente O.S. degli “orari flessibili” che ha il Comandante in ingresso (inizio servizio mattutino) che di certo non è di esempio al personale che deve osservare regolarmente l’orario previsto dal Mod. 14. Questi orari flessibili spesso hanno comportato e comportano forti disagi al personale oltre malesseri e malumori in quanto una mattina ad esempio il Comandante che arrivava con il suo “orario flessibile” esigeva una conferenza di servizio dopo i regolari cambi di turno creando non pochi disagi ai regolari servizi interni, nonché al personale smontante dal turno di notte che era già intento a recarsi presso le proprie abitazioni. Ciò ha inevitabilmente comportato ritardi nelle operazioni di conta dei detenuti e in un’occasione in particolare, il ritardo di circa 1 ora dell'inizio dei colloqui tra i detenuti e i familiari. Tale provvedimento non era supportato per la sua immediatezza da argomenti urgenti ed inderogabili da comunicare al personale. La flessibilità degli orari in ingresso effettuati dal Comandante non rispetta quanto stabilito e sottoscritto dal Direttore nel servizio programmato e gli orari possono essere verificati nei registri in giacenza in portineria.

         Inoltre chiediamo al Signor Provveditore di sentire con immediatezza il Direttore dell’Istituto che correttamente ha cercato sempre di riequilibrare i disagi tra personale e Comandante, in quanto conosce tutte le assurdità organizzative e le metodologie gestionali dell’Area Sicurezza. Inoltre, oltre a quanto di grave sopra denunciato, La invitiamo a verificare la metodologia dell’utilizzo dello straordinario da parte del personale e soprattutto del Comandante (vedi entrate e uscite dalla portineria dell’istituto).

         Siamo veramente preoccupati perché quanto sta accadendo alla C.C. di Giarre si può equiparare a quanto accadeva alla C.C. di Bicocca prima che il precedente Provveditore Regionale mobilitasse dalla C.C. di Bicocca alla C.C. di Giarre l’attuale Comandante.

         Considerato che il personale da anni opera sotto organico tant’è che molti devono fruire ancora del congedo ordinario del 2012, è assurdo pensare che può essere aggravato dalla cattiva gestione e dai cattivi rapporti con il Comandante.

         Visto quanto sopra esposto chiediamo al Signor Provveditore di non indugiare sul Suo intervento, evitando con immediatezza ulteriori stati di stress, ricordandogli che in quell’Istituto già c’è stata un’unità di Polizia Penitenziaria che qualche anno fa si è suicidata in portineria.

         Con la presente si dichiara lo stato di agitazione di tutto il personale certi che l’intervento immediato del Signor Provveditore eviterà ulteriori denunce e azioni di lotta sindacale.  

         Distinti saluti.

                                                                                             Il Segretario Generale

                                                                                       Coord. Responsabile U.I.L.-P.A.

                                                                                             Armando Algozzino