OGGETTO: Richiesta di verifica di attività illegittima volta a perseguire dirigenti sindacali in servizio presso il Nucleo Provinciale Traduzioni e Piantonamenti di Catania e presso la Casa Circondariale di Bicocca
Egregio Procuratore,
dopo profonda riflessione ho ritenuto di non poter sottrarmi dal sottoporre all’ attenzione del Suo Ufficio la verifica della legittimità di atti ed atteggiamenti che considero di prevaricazione e persecuzione verso alcuni nostri Dirigenti sindacali, posti in essere dal Direttore della Casa Circondariale di Bicocca.
Atteggiamenti autoritari ed arbitrali che rasentano la violenza privata e che, a volte, si manifestano con l’avvio di procedimenti disciplinari, quasi a voler stroncare per via disciplinare la costante e puntuale attività sindacale dei nostri dirigenti sindacali.
Tra questi riteniamo poter indicare l’avvio di procedimento disciplinare, da parte della Direzione della Casa Circondariale di Bicocca, nei confronti del Capo Area Educativa, nostro dirigente sindacale e componente della Direzione Nazionale della UILPA Penitenziari.
Il predetto aveva rappresentato, attraverso il proprio Avvocato, ai competenti Uffici del Provveditorato Regionale e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria le anomale procedure per l’avvio al lavoro di detenuti classificati ad Alta Sicurezza ed altri fatti che, si ritiene, siano di gravità estrema.
Purtroppo la Direzione, ma l’Amministrazione in generale, piuttosto che giustificare o verificare le circostanziate denunce ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti del Capo Area ritenendo disciplinarmente rilevante l’aver allegato documenti amministrativi comprovanti quanto denunciato.
Parimenti ingenera molti dubbi la determinazione del Direttore della C.C. di Catania Bicocca a non voler ottemperare, a tutt’oggi, a quanto disposto dal D.M. dell’8 febbraio 2012 pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia n. 2 del 31/01/2013 recepito dall’Amministrazione Penitenziaria con circolare n. 3643/6093 del 14/03/2013.
Pur avendo direttamente, o attraverso le varie strutture della UIL, rappresentato che il citato DM supera i precedenti accordi in materia e che la conseguente circolare attuativa disponga l’abrogazione del precedente modello organizzativo e di tutte le disposizioni passate in materia di Traduzioni e Piantonamenti incompatibili con il Nuovo modello operativo (si allega in copia la seconda diffida legale inviata alla Direzione della C.C. di Bicocca e per conoscenza al Signor Provveditore) il Dirigente permane nella volontà di procedere alla rotazione tra il personale in servizio al Nucleo Provinciale Traduzioni e Piantonamenti di stanza presso la prefata Casa Circondariale.
Si ritiene doveroso sottolineare come, in queste ore, l’Autorità Dirigente pare abbia disposto la movimentazione in uscita dal NOPTP di nostri dirigenti sindacali , sebbene siano tutelati da specifiche norme contrattuali.
E’ quindi lecito interrogarsi perché, pur in presenza di un decreto specifico e di una circolare attuativa, a quale titolo è stato redatto ed inviato al PRAP tale elenco? E quali sono stati i criteri che hanno originato la scelta degli uscenti? E perché con sospetta puntualità in tale elenco sono stati inseriti i massimi dirigenti della UIL-PA Penitenziari in distacco dalla C.C. di Catania Piazza Lanza? E perché in violazione delle norme contrattuali non si è proceduto alla informazione preventiva e all’esame congiunto?
Tra l’altro considerato che il NOPTP di Catania Bicocca risulta in grave deficienza organica, potendo contare su 107 unità di p.p. in luogo delle 195 originariamente previste, l’ennesima movimentazione non può non essere inserita in un contesto di contrasto all’ attività sindacale posta in essere da questa O.S., ancor più in ragione che dal 2006 ad oggi sono rientrate: all’Istituto di Piazza Lanza 28 unità e alla C.C. di Bicocca 8 unità; mentre 5 unità dalla C.C. di Giarre non hanno mai raggiunto il Nucleo di Catania.
Ancor più incomprensibili risultano le determinazioni della Direzione (se non nell’ottica di destrutturare una OS che vanta circa l’80% degli iscritti tra il personale in servizio) se si tiene conto delle condizioni di disagio e di pericolo in cui opera tale personale che, quindi, andrebbe sostenuto, gratificato ed apprezzato e non già mortificato con determinazioni autoritarie ed univoche che deprimono e non esaltano.
Forse non si è ben compreso quali responsabilità e rischi si assume quel personale che per garantire il diritto alla difesa dei detenuti e il regolare svolgimento dei processi è costretto a guidare automezzi obsoleti e non idonei o procede all’assolvimento delle traduzioni costantemente con scorte sottodimensionate rispetto ai regolamenti vigenti. Ne si possono sottacere le condizioni ai limiti della legalità con cui vengono effettuati i piantonamenti in reparti ospedalieri esterni alla strutture detentive.
Per quanto sopra descritto non abbiamo potuto esimerci dal chiedere all’Ufficio da Lei diretto di verificare la legittimità delle determinazioni assunte dal Direttore della C.C. di Catania Bicocca o se, di contro, tali determinazioni non appalesino reati di violenza privata ed abuso di potere.
Lo scrivente si dichiara disponibile, sin da ora, ad essere sentito dalla S.V. congiuntamente ai dirigenti sindacali in questione e a fornire tutti gli atti in nostro possesso utili a far luce sugli accadimenti descritti.
Distinti saluti.
Il Segretario Generale
Coord. Responsabile U.I.L.- P.A.
Armando Algozzino