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Categoria: Beni Culturali

APERTURE DEL I MAGGIO E NOTTE DEI MUSEI: NON SE NE FA NULLA!!!

La trattativa odierna si è aperta con un’introduzione ai due progetti nazionali, dalla quale è emerso che il modo in cui queste “ipotesi di accordo” sono state presentate alle OO. SS. deriva dall’inderogabile applicazione del D. Lgs. 150/2009. Fondamentalmente gli organi di controllo ritengono che questi due eventi non vadano contrattati con i sindacati – per i quali c’è la sola informazione – bensì programmati annualmente nel conto economico, in quanto non devono essere considerati estensione del FUA, con il quale, invece, si pretenderebbe di finanziare i suddetti progetti in quanto il capitolo apposito numero 1321 non è stato ancora approvato dagli organi preposti e quindi al momento inutilizzabile (non appena utilizzabile, a nostro avviso si potrebbe partire dalla programmazione di tutti gli interventi di valorizzazione, a partire dalla Notte dei Musei). Potete immaginare la risposta delle parti sociali! Per quanto ci riguarda la risposta non è diversa da quelle date in precedenza: IL 150 NON SI APPLICA! Su questa c’è stata la straordinaria risposta granitica delle OO. SS., le quali, constatatala buona volontà della nostra Amministrazione, hanno redatto una lettera unitaria contro il perverso sistema di boicottaggio perpetrato dagli organi di controllo (Ufficio Centrale del Bilancio, IGOP, etc.), che non sembrano comprendere la differenza tra eventi culturali che migliorano la fruibilità dei siti – specialmente nei periodi di maggior affluenza di turisti – e ordinaria amministrazione degli uffici o gestione delle pratiche amministrative. Pertanto, quel che si è registrato oggi è un impegno formale dell’Amministrazione, nella sua parte politica, a sensibilizzare il Ministro Ornaghi affinché scriva a Patroni Griffi per un intervento definitivo e risolutivo nei confronti degli organismi che, letteralmente, fanno le bucce all’operato del Mibac come nemmeno si trattasse del peggior evasore fiscale. Speriamo di avere risposte in tempi utili a siglare l’accordo e a rendere operativa la macchina organizzativa con il dovuto anticipo (nel rispetto della tempistica di cui necessitano gli Istituti interessati). Se il Primo Maggio dovesse saltare, forse non sarà perduta la Notte dei Musei. E comunque tutte le OO. SS. si stanno organizzando per portare a conoscenza della pubblica opinione le reali motivazioni grazie alle quali moltissimi siti culturali di rilievo internazionali saranno CHIUSI! È solamente l’inizio della lotta…   

A latere il Direttore Generale per la Valorizzazione, Anna Maria Buzzi, ha dato un’informativa sulla situazione dell’offerta culturale italiana a confronto con quella europea, ponendo l’accento sul fatto che la contrazione delle risorse non è condizione esclusiva italiana ma ormai molto diffusa negli altri Paesi. La differenza nella pianificazione delle iniziative culturali risiede, invece, nel fatto che all’estero si privilegiano le aperture notturne. Questo fattore sarebbe ben accetto anche dall’utenza dei nostri siti; almeno stando al campione di 7000 risposte ad un questionario appositamente predisposto, l’80% delle quali apprezzerebbe la fascia oraria serale a svantaggio di un orario prolungato. Ci permettiamo di sollevare più d’un dubbio sul rigore scientifico che avrebbe improntato la formulazione di tale questionario! Abbiamo suggerito al Direttore Buzzi di preoccuparsi maggiormente della crisi che colpisce l’apertura dei siti nell’orario ordinario, a causa non soltanto della carenza di personale ma anche delle necessarie risorse economiche per pagare le utenze (luce, riscaldamento, etc.).

Tra le altre cose, il Direttore ha ribadito che la “Settimana della cultura” è stata eliminata dalle iniziative del Mibac perché – commercialmente parlando – “non si fanno i saldi in un momento di picco della richiesta”; da ciò la scelta di posizionare la Settimana in “bassa stagione”, per esempio a novembre. Abbiamo ribadito al dirigente della Valorizzazione che tale “Settimana” non si risolve nella sola gratuità o meno degli ingressi, ma costituisce un momento di vasta e articolata offerta culturale, tradizionalmente molto apprezzata, che consente una vera e propria formazione in tutti coloro che ordinariamente non hanno tempo né denaro per dedicarsi alla fruizione del nostro patrimonio.

Dopo “il tempo delle mele”, sarebbe finito anche quello delle gratuità (al punto che all’estero prima o poi i musei gratuiti saranno costretti all’introduzione dei biglietti a pagamento) e si dovrebbe puntare alla calendarizzazione di aperture notturne una volta al mese, fino alle ore 24. Le OO. SS. non si sono opposte a tali proposte, ma hanno chiesto garanzie; cioè se ci siano fondi sufficienti a garantire la periodicità di tali eventi e, soprattutto, che non vengano prelevati dal FUA ma da risorse aggiuntive. Al momento non sono pervenute risposte convincenti.

In ultimo, e non perché meno importante, il Direttore per la Valorizzazione è entrata nel merito dell’orario di servizio, citando sempre le risultanze del questionario; alla luce delle risposte del pubblico, la proposta di adottare un orario che decorra dal mezzo della mattinata ci sembra coincidere – ma casualmente, s’intende – con i tentativi finora avanzati di far trionfare “l’orario europeo”, in totale spregio di quanto sancito dal vigente Contratto Collettivo Integrativo di Ministero.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa delicatissima questione.

 

Fraterni saluti

                                                                                                         

 

Il Segretario Nazionale

                                                                                                                 Enzo Feliciani

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