A TUTTO IL PERSONALE
Ho sempre pensato che i fantasmi non esistessero ma oggi, alla luce di certi accadimenti, devo affermare il contrario: ne esiste uno, ha un nome e un volto.
Fa sentire la sua presenza solo per imporre il suo potere manageriale.
Un fantasma sempre attento e vigile al fine di raggiungere gli obiettivi del proprio Ufficio.
Una presenza giornaliera continua, talvolta stancante.
Il personale della Direzione Provinciale di Palermo ormai si è abituato a convivere con questo fantasma, che appare quando deve chiedere prestazioni lavorative aggiuntive e scompare quando, invece, è chiamato a tutelare i diritti dei lavoratori.
Ho il sospetto che il fenomeno stia prendendo campo anche presso la Direzione Regionale.
Nel nostro ruolo di organizzazione sindacale, non siamo abituati a convivere con fantasmi che appaiono e scompaiono compatibilmente alle loro esigenze.
I fantasmi a cui faccio riferimento portano il nome di DIRIGENZA.
Da tempo ho cercato un confronto sereno quest’ultima e, come ben ricorderete, ho persino organizzato presso l’Agenzia delle Entrate della Sicilia una tavola rotonda dal titolo “Dirigenza e sindacato insieme per migliorare i servizi nella Pubblica Amministrazione”.
Da allora, pensavo che i fantasmi fossero quantomeno diventati persone reali alle quali rivolgermi in caso di disagio del personale: in poche parole credevo che da fantasmi si sarebbero trasformati in esseri umani con un cuore pulsante, ma devo purtoppo affermare di essermi sbagliato.
In qualità di segretario generale della UIL Pubblica Amministrazione di Palermo, posso assicurare che spenderò tutte le mie forze per far sì che i fantasmi possano svanire nel nulla.
I fantasmi che in questi giorni sto combattendo non sono capaci di prendersi le proprie responsabilità nel dare una risposta ufficiale a un atto di diffida che, come sindacalista, sono stato costretto ad inviare.
Mi riferisco al caso scandaloso della richiesta del recupero di ore non lavorate al personale a fronte della chiusura di un ufficio, avvenuta esclusivamente per la volontà del Direttore Provinciale di Palermo.
Ed ecco aleggiare un silenzio tombale: si tratta di fantasmi un po’ strani appunto, scompaiono e appaiono rispetto alle loro convenienze, qualche volta anche contraddittori tra loro, l’uno afferma il contrario dell’altro.
Ormai una strada è necessaria da percorrere ed è quella di far ricomparire questo fantasma davanti ad un giudice al fine di ristabilire il diritto e fare prevalere le nostre ragioni a tutela dei lavoratori.
Ho già dato mandato al mio ufficio legale di mettere in campo tutti gli atti necessari al fine di fare prevalere le nostre ragioni.
Non è la prima volta che sono costretto ad intraprendere la strada legale nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Questa volta però sono davvero stanco e deluso: sia chiara una cosa, chi sbaglia questa volta deve pagare, non posso più tollerare che la Dirigenza non si assuma le proprie responsabilità.
Chi avrà ragione dovrà lasciare l’incarico che ricopre, io e il mio gruppo sindacale ci mettiamo la faccia ogni giorno per combattere questa Dirigenza che non è più abituata a dare risposte a quanto da noi richiesto.
Vi terrò informati in merito all’iter legale da seguire.
Cordiali saluti.
Palermo, 11/10/2018
Alfonso Farruggia