OGGETTO: Gravi problematiche Distretto di Palermo.

 

 

 

Gentili Direttori,

 

dubitiamo del fatto che abbiate esatta contezza di ciò che accade in periferia, in particolar modo nell’ambito dell’amministrazione del personale in Sicilia che, sottratta de facto dal Distrettoai Direttori degli Uffici, è ormai divenuta “creativa”, apparentemente priva di controllo istituzionale e generatrice di appesantimenti burocratici che vanno in netta controtendenza rispetto alla volontà governativa di snellire e semplificare le procedure.

 

Se infatti sapeste come opera il Distretto di Palermo, vi scandalizzereste insieme a noi dell’affermazione espressa via  mail ( sic!)  dal Dr. Salvatore Carlo Caronna del Distretto di Palermo, secondo la quale, d’improvviso e senza addurre motivazione alcuna, non è più riconosciuto il recupero secondo le modalità previste dalla Legge n.937/77, della festività del Santo Patrono lavorata.

 

A quando la decurtazione delle ferie? In quale momento arriverà l’abolizione dell’art. 46? E la cassazione dell’orario flessibile? Rimaniamo in trepida attesa dell’aumento delle ore lavorative da 36 a 40 settimanali.

Il potere di amministrare non è un’arma con cui sparare su chi non può difendersi. A nessuno, in democrazia, è permesso di utilizzare in questo modo il potere di cui dispone. Chi lo fa non rende il servizio che la società gli ha chiesto concedendogli quel potere, né si fa onore. Ingolfa solo il lavoro dei giudici. Che bel risultato ha realizzato quest’innovazione organizzativa!

 

Da quando opera il Distretto sono stati messi in discussione le tipologie dell’orario di lavoro ed i buoni pasto, sono state appesantite le modalità di fruizione delle banche delle ore, dei congedi e dei permessi parentali, etc. . E che stavamo in mezzo all’illegalità? Ma che eravamo tutti ignoranti o approfittatori? Il personale delle Dogane, per chi ancora non lo sapesse o non si fosse preso la briga di capirlo, è fra i più attaccati al lavoro, con il minor tasso di assenteismo in assoluto ed è da sempre  stracontrollato nell’esercizio dei diritti.

 

Il personale delle Dogane non è un gregge da bastonare. Non è una scolaresca da punire perché sempre  pronta a marinare la scuola. Esso è rappresentato da quei preziosissimi funzionari che, a differenza di molte figure di vertice, mettono la faccia e la firma, in territori ad altissimo rischio di cui abbonda la nostra isola, su atti tesi a contrastare l’evasione e le frodi fiscali. E’ quell’indispensabile risorsa umana senza la quale i dirigenti pubblici non avrebbero motivo di esistere.

 

Se l’Amministrazione vuole modificare le regole, deve farlo in sede contrattuale: spinga il Governo a rinnovare il contratto dell’Agenzia delle Dogane e potrà sciorinare tutte le proposte che ha in mente per far “volare” l’Agenzia. Ma nel frattempo si attenga a quelle ( regole ) esistenti che hanno finora fatto ben funzionare i servizi, e non ceda alla tentazione, illegittima, di “legiferare”.

 

Inoltre non è più tollerabile che i buoni pasto vengano erogati con oltre due mesi di ritardo, che le schede delle presenze non siano mai visionabili almeno entro la prima settimana del mese successivo a quello d’interesse, che le istanze del personale prossimo alla pensione tendenti ad ottenere il modello PA04 o quelle di chi, già in pensione, aspetta ricostruzioni economiche a seguito per esempio dei passaggi di fascia, debbano attendere tempi indefiniti. Ma in questi casi la  legge 241 del 1990 non rileva?  

 

Ma c’è di più: in barba a tutte le informatizzazioni, le carte sono aumentate: nonostante sia stato attivato il sistema delle presenze/assenze in modalità self service, i dipendenti continuano a produrre in parallelo documentazione su carta, su moduli, autocertificazioni e atti notori somministrati dal Distretto.

 

Per tutto quanto sopra le scriventi OO.SS., convinte come sono che per la risoluzione delle problematiche rappresentate, sia al momento sufficiente investire solo i vertici agenziali,  chiedono a codesti spettabili Direttori un’ispezione rigorosa presso la Direzione Regionale per la Sicilia e, segnatamente, presso il locale Distretto, tesa ad accertare il rispetto delle normative e dei dettami contrattuali alla base delle iniziative e delle procedure fin qui adottate dal medesimo Distretto, nonché per appurare i motivi che producono i ritardi più sopra evidenziati.

 

Confidando nella sensibilità istituzionale delle SS.LL., si resta in attesa di cortese ed urgente riscontro.  

 

Catania 9.6.2014

 

C.G.I.L.                                 C.I.S.L.                                  U.I.L.                         S.A.L.F.I.

 F.to Garufi                            F.to Laiacona                         F.to Visicaro               F.to Cutrona